Il Piretto, o Limetta calabrese, appartiene alla grande famiglia degli agrumi ed è “cugino” del limone e del cedro. Caratterizzato da un delicato profumo si distingue dall’altro famoso frutto calabrese, il Bergamotto, per la dolcezza e la gentilezza del gusto. La coltivazione nella Piana di Sibari si tramanda da secoli, grazie al clima ideale che ne preserva il delicato verdeggiare. Considerata una pianta ornamentale per il suo bel portamento aggraziato, fu molto apprezzata nel Rinascimento dalla famiglia De Medici, che la piantò in molti giardini fiorentini ritenendola portatrice di buon augurio.
Di certo con le sue due fioriture annue è portatrice di abbondanti buoni frutti, il cui profumo intenso e la ricchezza di olii essenziali li rendono uno dei prodotti d’eccellenza nel suo genere. La sottile buccia è perfetta per la preparazione di un liquore molto apprezzato.
L’origine del Piretto risiede nel Mediterraneo e ne interpreta l’impareggiabile varietà naturale dovuta alle preziose nicchie ecologiche presenti in esso. Forma alberelli o grandi cespugli eretti, ramificati e spinosi, i suoi fiori sono bianchi e profumati, singoli o in infiorescenze, e vengono prodotti dalla primavera all’autunno. Tra gli agrumi dolci è forse poco conosciuto, ma è sicuramente un frutto ricercato dagli intenditori che ne apprezzano sia la bellezza che la bontà e il gusto.
Come per la maggior parte degli agrumi le limette dolci sono ricche di vitamina C e di potassio. L’olio essenziale, la buccia, gli spicchi, il profumo e la sua gradevole forma ne fanno un frutto eccezionale, indimenticabile e oltremodo versatile anche in gastronomia e pasticceria. Con la sua buccia viene fatto un ottimo liquore da fine pasto, mentre dallo spicchio sbucciato e spellato viene ricavata una marmellata morbida e finissima, originale ed unica nel settore delle conserve alimentari di agrumi, che trova l’impiego più congeniale sui dolci, nel gelato ed anche nei formaggi tipici.