In un’atmosfera d’altri tempi, sapori e strumenti di una cultura quasi perduta

Partiamo ovviamente dal Piretto, un agrume autoctono simile al Bergamotto ma più dolce, con profumo inebriante intenso che cresce nel territorio del Pollino-Sibaritide. L’olio essenziale, la buccia, gli spicchi, il profumo e la sua gradevole forma ne fanno un frutto eccezionale, indimenticabile e oltremodo versatile anche in gastronomia e pasticceria.
Unicamente dagli spicchi sbucciati e spellati del Piretto, con l’aggiunta di zucchero, viene ricavata una marmellata morbida e finissima, originale ed unica nel settore delle conserve alimentari di agrumi. Trova l’impiego più consono sui dolci, nel gelato ed anche nei formaggi tipici.

Tra gli oggetti di antiquariato si può osservare una particolare macchina da scrivere. La Royal Typewriter Company, fondata da Edward B. Hess e Lewis C. Myers nel gennaio del 1904 nel quartiere di Brooklyn a New York, non ha più il fascino di un tempo, ma nel 1911 introdusse la Royal 5 (qui in foto), che utilizzava il design “flatbed” o “piatto”. Si distingueva infatti dalle precedenti per la forma particolarmente compatta.

L’arcolaio è uno strumento semplice che viene utilizzato per dipanare le matasse. Normalmente veniva costruito artigianalmente e quello che potete vedere al Museo del Piretto ne è un esempio tipico e caratteristico. C’è chi l’ha visto funzionare da piccolo, quando ancora devote e pazienti signore si dedicavano alla filatura della lana, o anche semplicemente a dipanare matasse di filo, o ancora a ridurre in gomitoli le forniture della filatura per poi usarli come materia prima dell’uncinetto o della maglia fatta con i “ferri”.